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Invecchiamento e Nutrizione

Invecchiamento e Nutrizione

Invecchiamento e Nutrizione

(prof. Ottavio Bosello)

L’invecchiamento è uno dei principali argomenti della medicina odierna dal momento che si associa alle numerose patologie età-correlate tra le quali quelle neurodegenerative.

Lo Stress Ossidativo è intimamente correlato con queste patologie (Figura1): meccanismi di difesa endogeni ed esogeni sono fisiologicamente in grado di contrastarlo (Figura2) per l’azione di enzimi e di sostanze antiossidanti.

L’acido urico, ad esempio, considerato come elemento di rifiuto eliminato pervia urinaria, rappresenta un importante sostanza antiossidante così come la bilirubina indiretta e numerosi fattori nutrizionali (vitamine ed oligoelementi) (Figura3).

Alcuni studi epidemiologici avevano dimostrato che un’elevata concentrazione plasmatica di beta-carotene determinava una significativa protezioneverso lo sviluppo di patologie neurodegenerative e tumorali, particolarmente nei confronti del tumore polmonare.

In un trial clinico condotto da Omenn e pubblicato nel 1996 (Figura4) (un grande numero di soggetti ad alto rischio per tumore polmonare (fumatori elavoratori dell’asbesto) fu diviso in due gruppi randomizzati, uno trattato con beta-carotene ed uno con placebo. Fu sorprendente osservare che a distanza di 4-5 anni dall’inizio del trattamento, il gruppo trattato con beta-carotene mostrava una prevalenza di tumore polmonare nettamente superiore rispetto a quella del gruppo trattato con placebo.

Un altro studio condotto nel 2009 (Satia et al., Figura5) dimostrò che il trattamento con beta-carotene, retinolo e licopene si associa ad unelevato rischio di sviluppo di tumore a piccole cellule e tumoripolmonari in genere.

Più recentemente (febbraio 2013) la rivista “Scientific American” è tornata a ribadire il concetto che il trattamento con sostanze antiossidanti si associa allo sviluppo di tumore polmonare particolarmente nei forti fumatori e nei lavoratori dell’asbesto (Figura6).

Un’altra meta-analisi pubblicata dal Journal of the American Medical Association nel 2007 e condotta su 47 precedenti trials ha dimostrato la netta prevalenza degli svantaggi rispetto ai vantaggi derivanti dalla somministrazione di trattamenti antiossidanti (Figura7).

Poiché è nota e dimostrata l’efficacia fisiologica della barriera antiossidante dell’organismo che è rappresentata per buona parte proprio dalle sostanze vitaminiche, la spiegazione dei risultatiottenuti non è semplice.

Una teoria relativa al trattamento con beta-carotene ipotizza che gli insuccessi del trattamento farmacologico siano da scrivere al fatto che quello somministrato è solo uno dei carotenoidi che il nostro organismo può assumere normalmente ed in modo bilanciato attraversola dieta. L’assunzione di alimenti ricchi in carotenoidi permette infatti all’organismo di assorbire in modo equilibrato gli antiossidanti nella quantità corretta per ciascuna delle diverse classi: la somministrazione farmacologica, invece, causerebbe un disequilibrio che ha come effetto la cancellazione dell’effettoprotettivo.

Martinez(2012) ha dimostrato come la supplementazione alimentare con antiossidanti rappresenta negli USA un businness multimilionario chevede coinvolta metà della popolazione adulta che li assume conauto-prescrizione e spesso, a capriccio (Figura8). Ciò a dispettodelle numerose evidenze scientifiche di effetti dannosi legati all’assunzione di antiossidanti in monoterapie ad elevati dosaggio.

Lo Stress Ossidativo è un fenomeno certamente reale così come reale edefficace è il meccanismo fisiologico che lo contrasta basandosi prevalentemente su una corretta alimentazione: massivi interventi terapeutici possono violentare questo delicato equilibrio ottenendoulteriori sbilanci.

Esistono suggestioni molto forti che indicano come la semplice restrizione calorica (CR) possa da sola aumentare le aspettative di vita e contrastare efficacemente l’insorgenza di patologie neurodegenerative come la malattia di Parkinson e l’Alzheimer (Figura9). Soprattutto pereffetto di una diminuita produzione di radicali liberi a livello mitocondriale, una moderata CR può contrastare efficacemente lo stress ossidativo anche attraverso un meccanismo di scavenging deidanni ossidativi molecolari precedentemente inflitti.

Alcuni autori sono oggi convinti che la capacità rigenerativa del cervello,o plasticità cerebrale, un tempo sconosciuta ed oggi dimostrata, siarafforzata proprio dalla CR e da un moderato esercizio fisicoaerobico.

Un corretto stile di vita che garantisca la conservazione dell’equilibrio tra produzione dei radicali liberi ed efficacia della barriera antiossidante è dunque fondamentale per un “invecchiamento in salute” del cervello e, comunque, per un rallentamento del decorso delle patologie neurodegenerative età-correlate (Figura10).

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