stress ossidativo e attività fisico-sportiva

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Cellula stress

stress ossidativo e attività fisico-sportiva

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stress ossidativo e attività fisico-sportiva il VIº convegno del CSOx

Sabato 15 settembre 2018, la Casa di cura Villa Margherita di Arcugnano ospiterà la sesta edizione dei convegni scientifici sullo stress ossidativo. Tema principale di questa edizione lo stress ossidativo e attività fisico-sportiva.

È passato più di un secolo da quando Otto Heinrich Warburg, premio Nobel per la medicina, lavorando in un laboratorio biologico marino di Napoli, ha misurato la rapida esplosione del consumo di ossigeno che si verifica quando inizia la vita. Altri scienziati hanno osservato che, al momento del concepimento, lo zigote fecondato produce notevole quantità di perossido di idrogeno. Anche batteri e piante si affidano fortemente ad aspetti di segnalazione da parte di ossidanti suggerendo che molti di questi meccanismi sono antichi e conservati in modo evolutivo.

Il nostro organismo è una complessa e raffinata macchina cibernertica, un sofisticato insieme di sistemi di autoregolazione: uno di questi sistemi è lo Stato Redox.

La produzione di Specie Reattive dell’Ossigeno (ROS) da parte dei mitocondri costituisce un sistema complesso mediante il quale l’organismo utilizza un prodotto secondario del metabolismo energetico a scopi fondamentali per la vita. I ROS però sono molecole instabili, le quali per recuperare l’equilibrio elettronico reagiscono con altre dando così origine a nuove specie instabili. Questo fenomeno è continuo e ubiquitario ed è capace di tradursi in danni ossidativi che possono alterare la struttura delle cellule. L’organismo è, però, organizzato per difendersi da tale pericolo, con sistemi di difesa endogeni, sia enzimatici sia con altre caratteristiche molecolari capaci di contrastare l’azione dei ROS. Cruciali sono anche i sistemi esogeni, quali vitamine e specifici antiossidanti, che vengono assunti con gli alimenti, mantenendo il sistema ossidazione-antiossidazione, cioè lo stato redox, in equilibrio. Ma se questo fenomeno è particolarmente intenso e le difese antiossidanti sono insufficienti a mantenere lo stato di equilibrio, può configurarsi una situazione nota con il nome di “stress ossidativo”.

In questo complesso sistema organico, ben nota è l’importanza dell’alimentazione, ma un ruolo altrettanto cruciale è svolto dall’attività fisica, così nasce il nome del convengo stress ossidativo e attività fisico-sportiva. Il VI° Convegno del CSOx di Villa Margherita è proprio dedicato ai rapporti tra attività fisica e Stato Redox: come l’esercizio fisico stimola la produzione di ROS e come d’altra parte attiva i fattori della controregolazione. Si discuterà degli indicatori di danno bioumorale da stress ossidativo, delle differenze tra attività fisica di resistenza e attività fisica di potenza, delle ricadute sul microbioma intestinale e sui fattori dell’infiammazione. Si affronterà l’uso discusso di nutraceutici, integratori, supplementi e antiossidanti. Verrà infine analizzato il contributo dell’attività fisica nelle malattie neurodegenerative.

Programma

A questo link la Brochure con il programma.

Iscrizioni

POSTI ESAURITI

MICROBIOTA

Obesità, microbiota e stress ossidativo

Obesità, microbiota e stress ossidativo

Obesità, microbiota e stress ossidativo

Di recente pubblicazione la Review scritta dalla dr.ssa Angiola Vanzo, il dr. Andrea Bolner, il dr. Giampietro Nordera e il prof. Ottavio Bosello sul rapporto tra l’obesità, il microbiota e lo stress ossidativo. La review: “Obesità, microbiota e stress ossidativo” è stata pubblicata sulla rivista Biochimica Clinica della SIBioCla Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica.

Clicca qui per leggere la Review Obesità, microbiota stress ossidativo.

dr. Giampietro Nordera

NUTRIZIONE e stress ossidativo

Nutrizione e stress ossidativo

NUTRIZIONE e stress ossidativo, il titolo del Vº Convegno Nazionale organizzato dal Centro Stress Ossidativo di Villa Margherita sabato 16 settembre 2017 ad Arcugnano (VI).

Radicali liberi, stress ossidativo e antiossidanti sono termini conosciuti da qualche tempo dagli addetti ai lavori, ma sono giunti recentemente anche al grande pubblico per la divulgazione consentita dai media, sia quotidiani, sia riviste divulgative sia televisione. La motivazione maggiore di tale ampia diffusione è da ricercare nell’abuso e nel cattivo uso che si fa del termine antiossidanti e nella ricaduta sulla produzione e vendita di tali sostanze.

Gli antiossidanti sono presenti nel nostro organismo e sono indispensabili per contrastare il pericolo di un eccesso di radicali liberi e il relativo rischio del configurarsi dello stress ossidativo. In natura, sono ubicuitariamente presenti nel regno vegetale che li produce per proteggersi dai danni che possono essere arrecati dagli agenti ossidativi presenti nell’ambiente, in primis dai raggi solari, pur anch’essi indispensabili per la corretta crescita e maturazione dei vari prodotti.

L’industria si è appropriata di tali antiossidanti e delle loro proprietà naturali per proporre al mercato integratori e supplementi, a base appunto di antiossidanti. E’ stato calcolato che negli USA, almeno il 50% della popolazione fa uso di questi prodotti, nella maggior parte dei casi senza specifica indicazione.

Da quanto detto, emerge la necessità di discutere il problema della nutrizione e stress ossidativo in relazione ai suoi rapporti con il principale interlocutore ambientale, cioè la nutrizione, che assieme all’attività fisica, costituisce i cardini dello stile di vita e condiziona l’invecchiamento.

Il convegno vuole portare all’attenzione e alla discussione le più recenti acquisizioni sulla nutrizione e stress ossidativo, sulle patologie a esso correlate e ai loro rapporti con l’alimentazione e l’attività fisica. L’una e l’altra possono costituire dei fattori di rischio, ma sono anche strumenti cruciali per contrastare e soprattutto prevenire i danni inducibili dai radicali liberi e dallo stress ossidativo.

Nei tempi più recenti è sempre più considerato il ruolo svolto dal microbiota nella fisiopatologia dello stress ossidativo, quale strategico protagonista di molteplici patologie associate a eccesso di radicali liberi. Si discuterà, in particolare, del “gut-brain axis”, e della sua importanza nell’eziopatogenesi e nella evoluzione della patologia neurodegenerativa.

ISCRIZIONI: NUTRIZIONE E STRESS OSSIDATIVO

POSTI ESAURITI

Professioni accreditate ECM: Biologo, Dietista, Farmacista, Fisioterapista, Infermiere, Logopedista, Medico Chirurgo, Psicologo, Terapista Occupazionale.

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ID Evento: 201403 – ID Provider: 4366 – Crediti:  7 
Stress Ossidativo CSOx

Rassegna Stampa – Stress Ossidativo CSOx Centro all’avanguardia…

Stress Ossidativo CSOx

Stress Ossidativo CSOx

 

Stress Ossidativo CSOx . Studiarlo per capire come prevenirlo e combatterlo potrebbe aprire vie nuove e rivoluzionarie nella medicina. A Villa Margherita, la casa di cura di Arcugnano, opera il CSOx, Centro per lo studio e la cura dello stress ossidativo , un “unicum” in Italia, voluto e creato dal dott. Giampietro Nordera, primario neurologo, per approfondire scientificamente e affrontare clinicamente il vasto ambito, appunto, dello stress ossidativo e delle sue ricadute fisiopatologiche.

Direttore è lo stesso dott. Nordera. responsabile scientifico è il prof. Ottavio Bosello docente universitario, geriatra e nutrizionista. Lo staff è, inoltre, composto dalla neurologa dott.ssa Manuela Pilleri, dal cardiologo Gian Marco Mosele, dal laboratorista dott. Andrea Bolner. Sono clinici esperti, i quali studiano e quantificano il bilancio ossidativo in condizioni normali e in svariate condizioni patologiche, come l’invecchiamento e l’attività fisico-sportiva.

La mission del CSOx è proprio quella di quantificare, curare e, se possibile, prevenire situazioni di stress ossidativo patologico, utilizzando gli indicatori laboratoristici per proporre corretti stili di vita, un’adeguata attività fisica, un’alimentazione controllata e un potenziamento della barriera antiossidante.

Ma cos’é lo stress ossidativo?. “E’ la conseguenza – spiega il prof. Bosello – dell’azione dannosa esercitata da una eccessiva quantità di radicali liberi sulle cellule e sui tessuti, una condizione che influisce sui meccanismi di invecchiamento e può innescare patologie di tipo cronico-degenerativo, inducendo un progressivo decadimento fisico e una serie di pericolose malattie”. Alla base lo stile di vita. Alimentazione e attività fisica rappresentano fattori di rischio ma anche armi importanti nel contrastare lo stress ossidativo. Ma andiamo più nel dettaglio.

Il termine stress ossidativo o “squilibrio Redox” indica l’insieme delle alterazioni che si producono nei tessuti, nelle cellule e nelle macromolecole biologiche quando c’è una abnorme esposizione ad agenti ossidanti. L’effetto è costituito da alterazioni metaboliche, che possono portare alla morte cellulare. A loro volta, i radicali liberi sono il prodotto di reazioni chimiche fisiologiche che utilizzano l’ossigeno. Sono molecole particolarmente reattive e altamente instabili che cercano di ritornare allo stato di equilibrio sottraendo ad altri atomi vicini l’elettrone necessario per pareggiare la propria carica elettromagnetica. Questo meccanismo dà origine ad ulteriori nuove molecole instabili, innescando una reazione a catena che, se non mantenuta entro valori “fisiologici”, può danneggiare le strutture cellulari.

L’attività fisica a livello estremo,  l’inquinamento ambientale e molte sostanze farmacologiche possono essere cause di sofferenza cellulare contro le quali l’organismo risponde con l’incremento di produzione dei radicali liberi.
 Esiste, quindi, una varietà di radicali che, se presenti in quantità eccessiva, diventano tossici per l’organismo e causano, come detto, l’invecchiamento e la morte della cellula. Una delle più importanti teorie chiamate a spiegare il processo di invecchiamento è proprio la “teoria dei radicali liberi”, proposta da Harman nel 1950. Essa suppone che la perdita di funzione cellulare età-correlata derivi dall’accumulo di questi radicali, a cui si associano ossidazione lipidica, ossidazione proteica e modificazioni ossidative a livello nucleare. Il danno causato è visto come fondamentale nel determinare la durata della vita, anche se alcuni scienziati optano per la teoria dell’“invecchiamento programmato”, in cui la senescenza è vista come la destinazione finale di un percorso evolutivo. Fondamentali sport e dieta. Il legame tra sport e stress ossidativo è proporzionale all’intensità dell’attività fisica.

Un corretto programma di attività fisica oppure un razionale allenamento muscolare genera un aumento moderato e di breve durata di radicali liberi, che può attivare meccanismi utili alla cellula per adattarsi e proteggersi dallo stress e migliorare le difese immunologiche dell’organismo. La dieta contribuisce in modo sostanziale all’insorgenza di molteplici malattie, specie degenerative, ed ai processi di invecchiamento. Una dieta corretta e con adeguato apporto calorico può esercitare un’efficace prevenzione, riducendo la produzione di radicali liberi e contrastandone gli effetti. Tra le sostanze alimentari che potenziano la barriera antiossidante ci sono alcune vitamine (C ed E), numerosi scavenger vegetali (carotenoidi, flavonoidi, fenoli) ed altre molecole di basso peso molecolare e meccanismo di azione solo parzialmente noto (quercitina, catechine, licopene, luteina, zeaxantina).

“La nostra ricerca – spiega il dott. Nordera – punta ad individuare quelle alterazioni che non sono riconoscibili dagli esami di laboratorio. Una nuova via prevede l’uso di alcuni integratori dove i farmaci si sono rivelati inefficaci. La speranza è di arrivare a trattamenti in grado di contrastare le malattie neuro-vegetative”. “Abbiamo in corso 5-6 progetti – spiega il prof. Bosello – anche per capire in quale misura lo stress ossidativo possa influire sul Parkinson e su altre patologie. Si è visto che l’alimentazione può modificare questo tipo di stress. In particolare si è notato come possa essere attenuato da un estratto di papaya essiccata e fermentata. Uno dei nostri studi punta a spiegare scientificamente quali siano i meccanismi che producono questi benefici. C’è un’azienda giapponese che la commercializza in tutto il mondo ma che non sa dare spiegazioni. Noi ci vogliamo arrivare come cerchiamo pure di capire il ruolo che può avere il microbioma, la parte genetica di quell’insieme di batteri che vivono nell’intestino in simbiosi con l’organismo e condizionano lo stato di salute, nella relazione che pare ci sia, come sostengono molti ricercatori, fra cervello ed intestino”.

28-02-2017 Il Giornale di Vicenza

Articolo-CSOx

Stress Ossidativo CSOx

video.stress.ossidativo

I video del 4º Convegno sullo Stress Ossidativo

Video Stress Ossidativo nuove acquisizioni in Fisiopatologia, clinica e terapia

Video riassuntivo del 4º Convegno sullo stress ossidativo, organizzato dal Centro Stress Ossidativo della Casa di Cura Villa Margherita di Arcugnano, Vicenza il 17 settembre 2016.

Congresso dedicato alla discussione dei più recenti approfondimenti di questo importante fenomeno metabolico e sulle sue ricadute fisiopatologiche e cliniche e, di conseguenza, sulle patologie a esso correlate.

 

Le video-interviste ai relatori:

Sindaco di Arcugnano – Dott. Paolo Pellizzari

Fisiopatologia e clinica dello stress ossidativo – Prof. Ottavio Bosello

Esercizio fisico e stato Redox – Dr. Giampietro Nordera

Microbioma e innovazione. Dr.ssa Barbara Simionati

Malattia di Parkinson e stato Redox. Dr.ssa Manuela Pilleri 

Microbioma, inflammaging e longevità. Prof. Claudio Franceschi

Riabilitazione neurologica e stato Redox nella M. di Parkinson. Dr. Daniele Volpe

Risonanza Quantica Molecolare e Stato Redox. Ing. Gianantonio Pozzato

Obesità, restrizione calorica e stato Redox. Dr.ssa Angiola Vanzo

NanoVi Technology nella risposta ossidativa. Dr. Hans Eng

CREDITS: Video gentilmente realizzati da Meetab

STRESS OSSIDATIVO nuove acquisizioni in Fisiopatologia, clinica e terapia.

stress ossidativo nuove acquisizioni

Stress Ossidativo nuove acquisizioni

Sabato 17 settembre 2016 presso la Sala Convegni della Casa di Cura Villa Margherita si terrà la IVª edizione del ciclo di convegni sullo stress ossidativo.

Razionale

All’interno delle cellule del nostro organismo vi sono degli organuli chiamati mitocondri, dove si svolge l’utilizzo cellulare dell’ossigeno, fenomeno indispensabile per la vita. Questa raffinata via metabolica genera delle molecole instabili, i cosiddetti radicali liberi. Queste molecole, dotate di un elettrone spaiato, devono recuperare l’equilibrio elettronico, per cui reagiscono con altre dando così origine a nuove specie instabili. Se questo fenomeno è particolarmente intenso e le difese antiossidanti dell’organismo sono insufficienti a mantenere lo stato di equilibrio, può configurarsi una situazione di stress ossidativo.

L’organismo è comunque organizzato per utilizzare i radicali liberi, che possono assumere importanti ruoli fisiologici nell’espressione del DNA, nel sistema delle difese atte a combattere batteri e virus e per stimolare le funzioni immunitarie.

La natura ci ha dotato di sistemi di antiossidanti endogeni capaci di contrastare l’azione dei radicali liberi. D’altro canto vi sono i sistemi esogeni, quali vitamine e antiossidanti, che vengono assunti con gli alimenti.

Quando lo stress ossidativo è prolungato e le varie difese, endogene ed esogene vengono superate, si possono manifestare pericolose alterazioni cellulari, da cui possono derivare molteplici patologie, specie di tipo cronico-degenerativo. Tra l’altro, vengono favoriti e accelerati i meccanismi di invecchiamento, in qualche modo correlati con la patogenesi delle malattie età-correlate, compresi i tumori.

Questo convegno vuole portare all’attenzione e alla discussione i più recenti approfondimenti sulle ricadute fisiopatologiche e cliniche dello stress ossidativo e, di conseguenza delle patologie a esso correlate. Particolare attenzione sarà dedicata all’importanza dell’alimentazione e dell’attività fisica, le quali possono essere sia cofattori di rischio sia armi importanti nel contrastare i danni da stress ossidativo, nell’intento di tracciare vie innovative nella prevenzione e nel trattamento di molteplici stati morbosi, specie di tipo neurodegenerativo, e in ultima analisi per favorire un invecchiamento in salute.

Un nuovo protagonista è apparso nella scena fisiopatologica dello stress ossidativo: il microbiota. Saranno discusse alcune recenti osservazioni che ne dimostrano uno straordinario ruolo cruciale nella vita del nostro organismo.

 Programma

  • Fisiopatologia e clinica dello stress ossidativo.  O. Bosello (Università di Verona)
  • Ruolo del Laboratorio nella diagnostica e nel monitoraggio dello stato Redox. A. Bolner (Villa Margherita – Vicenza)
  • Microbioma e innovazione. B. Simionati (BMR Genomics – Padova)
  • Esercizio fisico e stato Redox. GP. Nordera (Villa Margherita – Vicenza)
  • PKD e stato Redox. Revisione della letteratura e contributo di Villa Margherita. M. Pilleri (Villa Margherita – Vicenza)
  • Dieta Mediterranea e stress ossidativo nel PKD. S. Maggi ( CNR – Padova) N. Veronese (Università di Padova)
  • Lettura Magistrale Microbioma, inflammaging e longevità.  C. Franceschi (Università di Bologna)  –Moderatore: G. Crepaldi (CNR – Padova)
  • Obesità, restrizione calorica e stato Redox. A. Vanzo (ULSS 6 – Vicenza)

  • PKD, riabilitazione neurologica e stato Redox. L’esperienza di Villa Margherita. D. Volpe (Villa Margherita – Vicenza)

  • Malattia di Parkinson, stress ossidativo ed effetti di un estratto di papaya. A. Bolner (Villa Margherita -Vicenza)

  • Progetto Yango e stato Redox. L. Zoppelletto (Meetab – Vicenza)

  • Risonanza Quantica Molecolare e Stato Redox. G. Pozzato (Telea-Vicenza) DV. Roccatagliata (Villa Margherita – Vicenza)

  • NanoVi Technology nella risposta ossidativa. GP. Nordera (Villa Margherita – Vicenza) – H. ENG (ENG3 Corporation -USA)

  • Organizzazione logistica del CSOx. F. Nordera (Villa Margherita – Vicenza)

Partner

L’evento è realizzato con il contributo non condizionato di Named S.p.A., Meetab S.r.lPetitPharma S.r.l. DNA22 S.n.c e Telea Electronic Engineering S.r.l.

 

Modalità di iscrizione

Il convegno è a partecipazione gratuita. L’iscrizione è ad un numero chiuso di massimo 90 partecipanti con crediti ecmCODICE ECM 4366 – 170098 CREDITI 8.

Per iscriversi compilare on-line la scheda di iscrizione.

CSOx

Congresso Stress Ossidativo 27/09/14

video del congresso:

Congresso Stress Ossidativo

Slide Congresso Stress Ossidativo:

1) Lo stress ossidativo, un’introduzione prof. Ottavio Bosello

2) Il laboratorio, moderno ausilio per la diagnosi e il monitoraggio clinico dr. Andrea Bolner

3) Stress ossidativo e arteriosclerosi prof. Luciano Cominacini

4) Stress ossidativo e disturbi dell’alimentazione dr.ssa Giulia Tognana

5) Stress ossidativo e cuore dr. Gian Marco Mosele

6) Linee guida nutrizionali per la prevenzione e la cura dello stress ossidativo prof. Ottavio Bosello

7) Antiossidanti ed attività motoria nelle malattie neurodegenerative dr. Giampietro Nordera

8) Stress ossidativo, interventi antiossidanti e Sarcopenia prof. Francesco Marotta

8) Il CSOx di Villa Margherita dott. Federico Nordera

Scarica la brochure del CSOx

Brochure Centro Stress ossidativo

 

 

 

 

Grafice a cura di Officina11

CSOx

CONVEGNO: lo Stress Ossidativo Diagnosi, Terapia e Prevenzione

Sabato 27 settembre 2014, presso la Casa di Cura Privata Villa Margherita si terrà il 2º convegno scientifico, a partecipazione gratuita, sullo Stress Ossidativo per il quale sono previsti 6 crediti ECM.

Per iscriversi al convegno è necessario scaricare e compilare la scheda di adesione e spedirla a info@centrostressossidativo.it oppure telefonare allo 0444/997070.

 Scarica la Brochure e la Scheda di Adesione

   Stress Ossidativo Diagnosi terapia e prevenzione   Stress Ossidativo Diagnosi terapia e prevenzione Scheda adesione

Introduzione:

Le reazioni chimiche fisiologiche che, nel nostro organismo utilizzano l’ossigeno, generano molecole molto reattive e altamente instabili, i radicali liberi. Questi cercano di ritornare allo stato di equilibrio sottraendo ad atomi vicini l’elettrone necessario per pareggiare la propria carica elettromagnetica. Questo dà origine a nuove molecole instabili, innescando una reazione a catena che può danneggiare le strutture cellulari. La produzione fisiologica di radicali liberi è continua e ubiquitaria.  L’organismo possiede sistemi di difesa endogeni: enzimi per neutralizzare i radicali liberi e sostanze antiossidanti capaci di contrastarne l’azione, oltre a meccanismi in grado di riparare i danni molecolari. Cruciali sono i sistemi esogeni, quali vitamine e antiossidanti assunti con gli alimenti. I radicali liberi hanno anche un ruolo fisiologico importante nella regolazione dell’espressione del DNA, nella comunicazione intracellulare, nel sistema delle difese dell’organismo per combattere batteri e virus e per stimolare le funzioni immunitarie.

Quando le difese antiossidanti dell’organismo sono insufficienti a mantenere lo stato di equilibrio, può configurarsi lo Stress Ossidativo. Se lo

stress è prolungato, si possono generare alterazioni vitali anche irreversibili, mettendo le basi per molteplici stati morbosi, specie di tipo cronico-degenerativo, favorendo e accelerando i meccanismi di invecchiamento e con esso la comparsa di malattie età-correlate, tumori compresi. Ridurre l’eccessiva produzione dei radicali e potenziare la barriera antiossidante può consentire di prevenire e combattere molteplici malattie e favorire un invecchiamento in salute. Molti dei suddetti aspetti saranno affrontati in questo convegno: tra questi i meccanismi che portano all’aterosclerosi e l’importanza dell’alimentazione e dell’attività fisica come cause o protezione dallo Stress Ossidativo. Saranno illustrate la mission e la strategia operativa del CSOx (Centro Stress Ossidativo) di Villa Margherita e, in particolare, le capacità diagnostiche del suo laboratorio e le possibilità mediche di intervento e prevenzione. Un’ampia discussione generale consentirà di mettere in luce gli aspetti più controversi al fine di arricchire il bagaglio teorico e pratico di ognuno dei partecipanti.

Squilibrio Redox

Il laboratorio dello stress ossidativo

Il laboratorio dello stress ossidativo 

(dr. A. Bolner)

Il termine Stress Ossidativo o “squilibrio redox” indica l’insieme delle alterazioni che si producono nei tessuti, nelle cellule e nelle macromolecole biologiche allorchè queste sono esposte ad un eccesso di agenti ossidanti, tanto endogeni (ad es. quelli prodotti dalle cellule infiammatorie) quanto esogeni (i tossici ambientali) ed ha come effetto disfunzioni, danno cellulare, apoptosi o necrosi.

La grande varietà di meccanismi che uno squilibrio redox può generare rende conto di come le reazioni dello stress ossidativo possano partecipare alla patogenesi. Negli ultimi anni è stata particolarmente studiata l’implicazione di queste alterazioni in patologie a base infiammatoria, insufficienza renale cronica, diabete, ischemia, malattie cardiovascolari e patologie neurodegenerative.

Nel considerare il significato delle reazioni ossidative che compaiono durante un processo patologico è difficile concludere se esse siano la causa iniziale, se partecipino soltanto ai meccanismi patogenetici o se compaiano come effetto finale del processo.

La comprensione del preciso ruolo dello Stress Ossidativo ha ricadute immediate sull’atteggiamento terapeutico: nel ruolo causale e patogenetico le reazioni ossidative andranno contrastate (ad es. mediante somministrazione di antiossidanti) mentre nel ruolo di marcatore avranno importanza diagnostica e prognostica.

Tra le numerose patologie oggetto di studio, particolare rilievo è dato alle alterazioni neurodegenerative in quanto il sistema nervoso centrale è molto vulnerabile ai processi ossidativi a causa dell’elevata quantità di ossigeno richiesta dal metabolismo neuronale, dell’elevato contenuto di acidi grassi insaturi facilmente aggredibili dalla perossidazione (fosfolipidi di membrana) e dei significativi depositi di metalli redox-attivi  quali ferro e rame.

Anche se è poco probabile che lo Stress Ossidativo rappresenti l’evento primario del processo neurodegenerativo è stato accertato che nel corso della malattia si verificano processi ossidativi che partecipano in modo sostanziale alla progressione del danno neuronale. Perciò, se è fuorviante pensare allo Stress Ossidativo come l’origine di tutti i processi patologici nei quali si manifesta è certo sensato considerarlo come uno degli anelli importanti della catena patogenetica.

Controllare i livelli di Stress Ossidativo, o squilibrio redox, anche quando questo non sia la causa iniziante della malattia, può consentire di interrompere la catena e limitare la progressione del danno(Figura 2).

 

Poichè l’analisi diretta dei ROS/RNS è estremamente difficile a causa della loro elevata reattività e breve emivita (10-5, 10-6 e 10-9 secondi rispettivamente per il radicale superossido, l’ossigeno singoletto e il radicale idrossile), lo studio dello stress ossidativo si avvale principalmente di metodi in grado di rilevare le alterazioni da essi indotte su proteine, lipidi e DNA.

Sebbene più soggette alle interferenze della dieta, anche le diminuzioni delle molecole con capacità antiossidante, quali vitamine lipo- ed idro-solubili e glutatione sono considerate marcatori indiretti di stress ossidativo.

Le tecniche analitiche utilizzate spaziano dai più semplici saggi spettrofotometrici alle più complesse analisi cromatografiche (Figura 3).

 

Il processo di ossidazione delle proteine comporta generalmente l’introduzione di nuovi gruppi funzionali che possono contribuire ad alterarne la funzione ed il metabolismo. Il destino delle molecole alterate è generalmente la degradazione da parte del proteosoma o dei lisosomi, ma in alcuni casi si formano aggregati che si accumulano all’esterno della cellula e sono insensibili alla degradazione.

Principali biomarcatori di ossidazione delle proteine sono: i gruppi carbonilici, i prodotti di ossidazione della tirosina come la 3-nitrotirosina (3-NT); altri sono oggetto di studio quali gli idroperossidi  e perossidi proteici di valina, leucina, lisina, la chinurenina, la metionina-sulfossido e la metionina-sulfone, i disolfuri della cisteina (Figura 4).

 

I fosfolipidi di membrana e i trigliceridi nelle LDL sono particolarmente suscettibili all’attacco radicalico. Gli idroperossidi lipidici che originano da una prima reazione che causa il riarrangiamento molecolare a livello dei doppi legami, sono a loro volta specie reattive che possono ulteriormente reagire a formare perossidi ciclici ed aldeidi alfa-beta-insature come la malondialdeide (MDA) e la 4-idrossi-nonenale (4-HNE).

Poichè idroperossidi ciclici ed aldeidi possono essere assorbiti anche con la dieta, la misura di queste specie costituisce un buon indice di lipoperossidazione solo in presenza di uno stretto controllo della dieta.

Una particolare classe di composti generati dalla lipoperossidazione a carico dell’acido arachidonico, gli isoprostani, per effetto della loro stabilità ed indipendenza dalla dieta sono stati proposti come marcatore di riferimento: poichè essi possono essere però analizzati soltanto mediante cromatografia liquida associata alla spettormetria di massa il loro impiego, allo stato attuale, risulta problematico (Figura 5).

 

L’attacco delle ROS, in particolare del radicale idrossile, sugli acidi nucleici può causare mutazioni su specifiche basi e anche rottura della doppia elica.

Il marcatore di danno ossidativo sul DNA più utilizzato è la 8-idrossi-deossiguanosina (8-OHdG). Durante il processo di riparazione in vivo del DNA e soprattutto in seguito alla degradazione degli acidi nucleici conseguente alla morte cellulare, la 8-OHdG viene liberata e secreta nelle urine, sia come base singola sia inclusa in oligomeri di DNA senza ulteriori modifiche. Data la stabilità e la specificità, la concentrazione di 8-OHdG nelle urine è uno dei più affidabili marcatori per valutare il grado di stress ossidativo sistemico (Figura 6).

 

Esistono in vivo sistemi enzimatici (superossidodismutasi, catalasi, perossidasi, reduttasi) e non enzimatici endogeni (antiossidanti a basso peso molecolare quali glutatione, NADH, acido urico, melatonina, acido alfa-lipoico) ed esogeni (vitamine A, E, C, chinoni, polifenoli) in grado di contrastare fisiologicamente ROS e RNS.

Lo Stress Ossidativo ed i suoi effetti patologici intervengono nel momento in cui il rapporto di produzione dei radicali liberi e loro neutralizzazione si sbilancia a favore dei primi.

Sul principio del potenziamento della barriera antiossidante tramite il controllo di diete, stili di vita e/oo somministrazione di nutraceutici si fondano le strategie di intervento volte a contrastare, ma soprattutto prevenire, gli eventi patologici (Figura 7).

 

Come frequentemente accade in medicina di laboratorio, nessuno dei biomarcatori attualmente disponibili risponde singolarmente ai criteri di idealità (stabilità, specificità d’organo o di patologia, sensibilità e specificità di analisi, bassa variabilità biologica, non influenza di fattori dietetici) (Figure 8-9). Alcuni tra i marcatori proposti sono importanti solo se opportunamente contestualizzati (Figura 10).

E’ questo il caso della 8-OHdG i cui livelli di concentrazione, come dimostrato in un nostro precedente studio, possono evidenziare differenze statistiche significative tra gruppi solo se rapportati alla concentrazione della corrispondente base azotata non modificata, la 2-deossiguanosina (Figura 11).

 

Quale strategia dunque è consigliabile adottare? Data la molteplicità dei bersagli delle ROS/RNS ed il complesso metabolismo al quale vanno incontro i prodotti delle loro reazioni è però verosimile che l’insieme di più marcatori sia più informativo che uno solo, anche in virtù del fatto che ciascuno rispecchia una sfaccettatura dell’intero fenomeno (Figura 12).

Dopo un attento esame della significatività di vari marcatori proposti dalla più recente letteratura, intesa soprattutto come specificità ed affidabilità analitica (Figura 13), nel nostro laboratorio abbiamo elaborato un pannello di test in grado di descrivere efficacemente il quadro redox del paziente.

Esso, oltre a test di screening di valutazione complessiva del potenziale ossidante ed antiossidante ed a test in grado di evidenziare la presenza di generici stati infiammatori, comprende marcatori specifici di perossidazione delle principali molecole (lipidi, proteine, DNA) e singole molecole ad effetto pro-ossidante e riducente. La disponibilità di test di screening e di test specifici di approfondimento permette al clinico di graduare l’approccio(Figure 14-17).

 

Oltre a questo pannello è stato pensato un ulteriore gruppo di accertamenti che rappresenta uno step di approfondimento nei casi di Stress Ossidativo conclamato: esso è costituito da test utili per l’individuazione degli stati carenziali ed ha lo scopo di coadiuvare nella correzione degli stili di vita e nella pianificazione di eventuali interventi terapeutici o nutraceutici (Figura 18).

 

E’ ragionevole, in conclusione, prevedere che il futuro dei marcatori di stress sarà molto probabilmente determinato da due distinte direttrici: l’una, rappresentata dalla ricerca clinica che secondo i criteri della Evidence Based Medicine (EBM) definirà l’appropriatezza di ciascuno di essi; l’altra, supportata dalla sempre maggiore applicazione di metodi analitici ad elevatissime prestazioni: questi ultimi, in particolare genomica, proteomica, metabonomica e metabolomica sono in grado di fornire analisi che mirano a rappresentare la condizione fisio-patologica degli organismi utilizzando non più singoli marcatori ma interi e complessi pannelli (Figura 19).